MULINO FRANCIOLINI

L’ex Mulino Vecchio Franciolini è un edificio di interesse storico e come tale risulta censito nel Piano Paesaggistico Ambientale della Regione Marche all’art. 40 fra gli edifici e manufatti extraurbani del sottosistema storico-culturale, esso infatti è un esempio on comune di architettura rurale ancora sostanzialmente intatto, presente in Vallesina.

L’attuale struttura risale al 1600/1700, con aggiunte posteriori e recenti, ma con un nucleo certamente molto antico databile al 1200/1300.

Al mulino che non era di pubblica proprietà come la maggior parte dei mulini della valle ma di privati, erano annesse formando un unico complesso edilizio, le abitazioni di diversi nuclei familiari di coloni con le relative stalle per animali, granai, ecc., e sembra che per qualche tempo vi sia stato anche un frantoio per la produzione dell’olio di oliva.

Dell’antico Mulino Francolini rimangono soltanto visibili alcuni elementi quali gli archi di entrata e di uscita dell’acqua ed altre strutture secondarie,mentre il resto ha subito trasformazioni dopo la sua caduta di utilizzazione, soppiantato sia dall’avvento dei mulini ad energia elettrica, sia per le profonde modifiche socio culturali subite dalle campagne locali.

L’interesse per tutto il complesso edilizio, che ha un discreto valore architettonico per le sue caratteristiche tipologiche, è questa connessione tra mulino, case coloniche, stalle, magazzini ecc.: un complesso polifunzionale non comune.

Ora, del tutto libero, necessita di intervento di restauro edilizio che, recuperandone la memoria storica, gli assegni una più consona e moderna destinazione che lo renda fruibile ed un più vasto pubblico.

LA STRUTTURA

La struttura si articola in più corpi di fabbrica, da uno a tre piani, con porzione di interrato.

La superficie coperta del piano terra è di mq 865.

La superficie dei tre piani è in totale di mq 1990 circa;

la superficie totale netta degli ambienti è di mq 1380;

il volume vuoto per pieno è di mc 6750;

l’area di pertinenza dell’immobile è di mq 10.000 circa

il materiale usato nella costruzione è prevalentemente la pietra, più o meno squadrata proveniente dal vicino alveo fluviale dell’Esino. Sono stati usati anche mattoni e conglomerati cementizi per interventi più recenti volti a rendere alcune parti del complesso più idonee all’utilizzo cui veniva via via destinato.

La murature portanti, tutte a forte spessore, sono stabili e salvo qualche modesta eccezione non richiedono grandi interventi di recupero strutturale.

La copertura è a coppi su struttura in legno, come i solai di piano, che solo in minima parte sono a voltine di laterizio su travi in ferro. Tali strutture orizzontali risultano più danneggiate per l’uso improprio che ne è stato fatto negli ultimi decenni. 

 

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